Alessandro Papari

Alessandro Papari recupera la tradizione del vedutismo e della geometria applicata alla pittura. Stavolta non fanno la differenza le lanterne magiche o le macchine fotografiche. Dürer e Canaletto hanno fatto scuola, è vero. Oggi sono gli scorci di Venezia a rappresentare lo spunto per fornire qualcosa di differente. Immaginare che il sale del mare, il freddo del marmo, il calore del sole e la varietà dei colori possano venir fuori da una tela è davvero possibile. La percezione di opere che rispettano le proporzioni armoniche della matematica pitagorica, forti della lezione di una funzione educativa dell’arte, sollecita all’ambiente come risorsa in cui si colloca l’azione dell’uomo. Così la Giudecca, come San Giorgio Maggiore, diventano lo spunto per far comprendere come l’azione dell’uomo, sapientemente armonizzata alla natura, sia il trionfo di un messaggio che dai sensi si trasferisce alla mente;

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